Val di Scalve, la villa in pietra una perla tra i monti
Avevo lasciato alle spalle la pianura lombarda con la mia fedele Moto Guzzi V7 Special del ’71, il rombo del bicilindrico a V che si faceva strada tra i tornanti dell’Alta Val Seriana. L’aria fresca d’inizio autunno mi accarezzava il viso, e l’asfalto che si snodava tra le vallate iniziava a tingersi dei colori caldi dei boschi. Non immaginavo che mi stessi dirigendo verso una vera meraviglia, qualcosa di inaspettato. Quando finalmente entrai in Val di Scalve, in provincia di Bergamo, un panorama mozzafiato si aprì davanti a me: montagne solenni, un cielo terso e il silenzio rarefatto della natura in trasformazione.
La valle, in fase di sviluppo, stava vivendo un nuovo splendore: resort a 5 stelle, impianti sciistici all’avanguardia e ville di pregio stavano ridisegnando l’identità del luogo anche se la natura regnava ancora sovrana.
Mi fermai davanti a una villa straordinaria circondata da un rigoglioso giardino. La villa disposta su tre piani era costruita interamente in pietra Verrucano Lombardo verde e rossa alternata con maestria a legni pregiati che creavano un gioco cromatico elegante e deciso e il caratteristico tetto in ardesia dava il tocco finale.
L’esterno era imponente e affascinante, ma è l’interno che era un mondo a sé.
La zona giorno, distribuita su tre ambienti distinti, era pensata per vivere ogni sfumatura del tempo libero, avvolti nelle eleganti pareti in stucco veneziano fatto ancora con il metodo antico: una zona tv, una dedicata al silenzio affacciata sulla valle e una dove chiacchierare davanti al fuoco di un camino autentico, uno dei 7 della villa, che crepita accogliente.
Una stufa in maiolica originale Thun, di rara bellezza, accompagnava il passaggio verso la sala da pranzo, raffinata e luminosa con la boiserie in noce che dava un tocco unico all’ambiente.
La cucina separata, dotata di ogni comfort, presentava un angolo intimo per i pasti in famiglia, e l’attenzione per ogni dettaglio era evidente come le piastrelle dipinte a mano raffiguranti carte da gioco.
Dalla porta finestra si accedeva al giardino, dove sotto un grande porticato retto da colonne in legno scolpite trovava spazio una vera e propria cucina all’aperto con la zona barbecue, forno per la pizza e un magnifico tavolo in legno di cedro.
Al piano superiore, la zona notte era un capolavoro: attorno al ballatoio affacciato sul soggiorno sottostante si sviluppavano tutti gli ambienti. Da un lato la stanza padronale, un'alcova riccamente rifinita con il romantico camino e il bagno privato anch’esso con il suo camino e dall’altro i due bagni e tre stanze da letto una diversa dall’altra. La verde con una ricchissima tappezzeria tessuta a mano e gli armadi su misura, la marrone con il camino e lo splendido bovindo e il suo panorama, la stanza dei ragazzi con il sovrastante soppalco nel sottotetto. Tendaggi e copriletti strettamente personalizzati con disegni e colori particolari, sempre tessuti a mano da una maestra tessitrice.
Ogni vano era qualcosa di diverso con pavimenti in parquet pregiati di varie essenze, intarsi e rivestimenti in marmo, eleganti tappezzerie, ogni dettaglio aveva una sua storia e un suo perché. Mi sedetti su una delle due poltroncine lilla poste sul ballatoio dove era stato ricavato un piccolo angolo soggiorno. Dalle due finestre affacciate su un romantico balconcino circolare filtrava la luce del sole che illuminava il camino. Rimasi lì qualche minuto a godermi tutto ciò che avevo visto. Ma non era ancora finita.
Scesi al piano terra, un luogo da far invidia ad un hotel a 5 stelle, un ambiente riscaldato affacciato sul verde del giardino con piscina, palestra, sauna bagno, il tutto arricchito da splendide pitture murali che accompagnano il pavimento di mosaico a porfido, sotto uno splendente “cielo stellato”.
Un'ultima porta mi conduceva nell’interrato, un garage immenso, perfetto per ospitare auto e moto d’epoca.
Questa villa non era solo una casa. Era un luogo che incanta, un’opportunità rara, una perla perfettamente realizzata e conservata, pronta a brillare ancora.
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